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L' Arte è sogno, è il pensiero che diventa segno, è la risposta e l' interrogativo della vita. (S. L.)
Questo scritto, vuole presentare la mia ricerca artistica, durata anni e giunta ormai a un punto di arrivo, di credo e di convinzione formale; non vuole essere un'autocritica, ma piuttosto l' esposizione di un percorso di lavoro, meditato e sofferto. Dopo il figurativo accademico dei miei primi anni di studio, di ricerca e di formazione, emerge un tentativo personale di linguaggio figurale estremamente sintetico e poetico, dove la figura è un simbolo mentale, in un contesto reale aspecifico, che ricorda in certi aspetti L. Fontana. Dopo l' abbandono del secondo figurativo degli anni ottanta, inteso invece come esaltazione metafisico-concettuale, virtuosistico, tecnico-pittorico di un particolare, a livello inconscio della materia visiva e come recupero di una realtà diversa nel tempo e nello spazio; il credo dell' arte per mè rimane sempre la semplicità artigianale del gesto manuale di un prodotto unico, irripetibile, assoluto. Questa conflittualità e questa continua frenetica ricerca artistica personale, durata decenni di valori e disvalori figurativi e non; mi ha portato a un linguaggio creativo diverso, dove la linea e il ritmo piu' del colore, sono una valenza costante al divenire oggettivo dell' opera d'arte. Nascono i " Ritmi del Tempo. " Nel contesto, voglio sottolineare l' importanza e la valorizzazione della linea, del segno, del gesto istintivo, ripetitivo, indefinito e spontaneo; come una presenza personale e una espressivita' individuale, nel contesto dell' arte contemporanea, frammentaria e indefinibile, perchè non attribuibile a nessun movimento, quindi individualistica, dove tutto è importante, niente è valore assoluto. Il ritmo istintivo, ripetitivo della linea, ricorda le origini e le stratificazioni ancestrali della materia, come espressione elementare di una presenza evocativa del tempo. La gestualita' spontanea e la ripetitivita' infinita, crea dei ritmi paragonabili ai "ritmi del tempo," al suo moto perpetuo che distrugge inesarabilmente lo stato esistenziale della materia. Ripetitivita' lineare quindi, come ripetitivita' del tempo. La ricerca figurativa è scomparsa per lasciare il posto alle vibrazioni spontanee delle linee, dei segni, dei graffiti; come impronte indelebili di una presenza che nel tempo, forse domani, sara' passato da definire. ( Santo Lavorato )